Stop al campionato, la parola passa ai tecnici

07.12.2024 12:49 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Senza voler fare la morale - scrive il tecnico Maurizio Pinti - a nessuno non essendo io senza peccato. Dico che protestare nei confronti di arbitro, per una decisione presa o non presa, per quanto sanzionabile, fa parte del gioco se questa però rimane nei limiti della civiltà, quando la protesta si trasforma in aggressione, questo non si può accettare in nessun caso. Credo che sia giusto che anche la classe arbitrale in qualche modo faccia sentire la sua voce sulle bruttezze e sulle violenza che subiscono questi giovani costantemente sui campi di calcio. Non dimentichiamoci, che sono ragazzi, anche loro fanno enormi sacrifici e ci mettono passione e soprattutto sono necessari, altrimenti come in questa occasione resteremmo tutti a casa a guardare la televisione. Sono d' accordo e approvo questa giornata di " sciopero " però solo se tutto questo avrà un seguito, altrimenti non sortirebbe nessun cambiamento nei loro confronti da parte di tutto il movimento. Impartire pene o squalifiche più rigide sicuramente aiuterebbe, ma la violenza non andrà mai a diminuire. Io credo sia opportuno oltre a quello, utilizzare molto più metodi, di confronto / informazione proprio tra la categoria degli arbitri , delle società e soprattutto con i giocatori, che in più di qualche caso non conoscono bene il regolamento del gioco del calcio. Credo che ci sia la necessità di iniziare un percorso del genere soprattutto dai Settori Giovanili, dove già dalla base si pensa al risultato. Bisogna insegnare ai giovani la parola RISPETTO. Rispetto per gli avversari, e RISPETTO per gli arbitri. Solo così nel tempo si potrebbe cambiare la mentalità".


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