QUINDI ? ... Con Giacomo Paniccia

15° appuntamento con la nostra rubrica, l'ospite è Giacomo Paniccia
15.11.2017 08:00 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Giacomo Paniccia classe 1977, Estro e fantasia. Una storia calcistica importante, ha militato in tutte le categorie, dai dilettanti per arrivare alla serie A. Giovanili con Como e Lazio, dove diventa campione d'Italia con la Primavera. Reggiana, Siena, Cremonese, Trapani, Catania, Potenza, CSK Sofia, Latina, Malta, per poi chiudere la carriera ad Avellino nel 2010.

Quindi?

E' stata una carriera bellissima. Il Pallone mi ha dato l'opportunità di conoscere tanta gente importante, mi ha educato nella vita. Il bello è che se sei stata una persona seria e onesta, ancora oggi sei in contatto con tutti. Se sei stato una persona pessima, le porte sono chiuse. In tanti mi ricordano con amicizia e affetto.

Giacomo Paniccia, calciatore.

Da centrocampo in su mi facevano fare quello che volevo. Non ho mai avuto un allenatore che mi diceva vai in campo e fai questo. Come si dice in gergo mi lasciavano a briglia sciolta.

Giacomo Paniccia, allenatori. Rapporto tormentato

Ci sono stati allenatori che soffrivano la mia personalità. Con tutti gli allenatori ho avuto un rapporto ottimo. Quelli che ricordo con stima e amicizia sono Mimmo Caso, Attilio Perotti, Francesco Oddo, e Paolo Beruatto. Ma vi assicuro che con tutti mi sento ancora oggi.

Giacomo Paniccia e il Latina Calcio

Dispiace per quello che è successo. Una città come la nostra deve stare nelle massime categorie a livello nazionale. E' una città che ha fame di calcio. A questa dirigenza auguro di fare bene, anche se vincere è sempre difficile in tutte le categorie. 

Chiunque ti abbia visto giocare ha detto che eri un grande talento, ritieni di averlo sprecato

Assolutamente no. 20 anni fa per un giovane era veramente difficile giocare in campionati professionistici. Tutti i giocatori  che scendevano dalla A trovavano subito società di B e C, quindi eravamo chiusi. Le regole dei giovani di lega non esistevano. Sono stato leggero di testa, ma a 20 anni chi non lo è?. Oggi mi riconosco in Verdi del Bologna, nel modo di calciare mi ci rivedo. Mi sento spesso con Di Vaio, anche lui mi ha confermato questa mia impressione dicendomi che calcia quasi come me.

Giacomo Paniccia e gli amici

Ho amici veri e importanti. Non solo a Latina. Il mio più grande amico è Andrea Crotti, storico magazziniere della Reggiana. Su WhatsApp abbiamo un gruppo " Campioni dopo 20 anni" è quello della famosa Primavera della Lazio, campione d'Italia. Ci sono Nesta, Di Vaio, Iannuzzi, Franceschini con tutta la rosa dell'epoca. Mimmo Caso è il numero uno. L'amicizia per me è uno scalino in più

Una cosa che ti piace e una no della gente di Latina

Dopo 25 anni sono ritornato a vivere precisamente a Borgo Faiti, la mia piccola Polinesia. Mi piace tutto, la gente, città giovane. Una cosa che non mi piace è quella che i giovani non vengono mai presi in considerazione in tutti i settori.


Altre notizie - Editoriale
Altre notizie