FAIR PLAY SCHOOL: Quando il calcio può essere d' aiuto come un farmaco.

18.04.2025 13:54 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Ennesima storia che merita solo consensi e applausi per la Fair Play School del responsabile Marco Ghirotto. A parlare è Francesco Botti padre di Konstantin 15enne che da due anni fa parte della Fair Play school , la scuola calcio inclusiva, equa e gratuita, che opera al Centro Sportivo Helsinki e che abbraccia ragazzi normodotati e ragazzi con difficoltà cognitive di vario genere. Stabilitosi a Latina Scalo all' età di 3 anni , il ragazzo è un grande appassionato di calcio e non si perde un allenamento.

Abbiamo scoperto questa realtà - racconta il papà Francesco - grazie a un amico in comune con Marco il responsabile ( ndr). Gli istruttori sono tutti splendidi sono il punto di riferimento. Ciro, Elvis, Andrea oltre ad Alessio, della Sa.Ma.Gor., lo stimolano e gli fanno apprendere tante cose. Da quanto frequenta la Fair Paly School Kostantin è migliorato sensibilmente. Tre volte a settimana va al centro sportivo Helsinky, mentre il martedì e il giovedì frequenta la Sa.Ma.Gor dove si allena con la squadra agonistica che la Fair Play ha creato in collaborazione con l' " Accademia Sport". E' tifosissimo del Napoli gioca attaccante e sabato sarà a Monza per seguire da vicino la squadra la squadra del cuore. Inizialmente era un solista non passava mai la palla - chiude papà Francesco - ma adesso grazie al supporto di tutti adesso sa relazionarsi con i suoi compagni si sente responsabilizzato e capisce anche le difficoltà degli altri ragazzi . Il calcio, ma lo sport in genere può essere un veicolo di inclusione potentissimo Il calcio è un vero farmaco ".  


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