Bernardo Corradi " La nostra Scuola Calcio è stata la strada. Ore vedo tecnici insegnare ai bambini le diagonali, gli scivolamenti, le marcature preventive"

07.04.2023 10:12 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Fonte - gazzetta regionale 

I settori giovanili - ha affermato Bernardo Corradi - sono formati, ma non bastano. Mi spiego: quando ero piccolo il mio primo pensiero tornando a casa da scuola era quello di mangiare velocemente  e poi correre fuori a giocare con gli amici. Se era inverno non si faceva fatica, al pomeriggio fa buio presto e si poteva rientrare a casa per studiare. L' estate era un inferno, anche se ricordo poche litigate con mia madre. Ma quella è stata la mia Scuola Calcio, dribblare motorini, buche e paletti. Ti adattavi a ogni situazione pur di giocare, dopo gli allenamenti canonici c' erano giorni interi passati per strada con il pallone tra i piedi. Ora è diverso specie per i ragazzi che abitano in città. Ogni bambino dovrebbe avere il suo pallone, dovrebbe portarlo a casa, pulirlo, toccarlo, giocarci e magari rompere anche qualche lampadario, vivaddio. Ora vedo tecnici di Scuola Calcio insegnare ai bambini le diagonali, gli scivolamenti, le marcature preventive. Mi sembra di sognare. Prima bisogna controllare il pallone, passarlo, tirare in porta. Poi viene tutto il resto. E' cambiato tantissimo il mondo del calcio da quando lo giocavo io. Noi da bambini giocavamo per il puro gusto di farlo. Ai ragazzi oggi, manca un pò il senso di giocare al calcio, lo fanno solo per il gusto di farlo. Ora ci sono i procuratori, i soldi, instagram. Qualche tempo fa Daniele De Rossi, ha raccontato di come giovani calciatori, rientrando nello spogliatoio, dopo una partita, la prima cosa che fanno è quella di controllare il telefonino. Noi apparteniamo a un altro calcio". 


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